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Ho comprato il regalo di compleanno di mia figlia tramite ChatGPT. Ecco cosa ho imparato sul futuro del retail

Di Karthik Marudur, VP, Strategy & Chief Evangelist, OneStock

Di recente ho acquistato tramite ChatGPT un regalo per il prossimo compleanno di mia figlia. L’esperienza è stata più rapida e interattiva rispetto all’e-commerce tradizionale. Soprattutto, avrei potuto avere una conversazione continua se le opzioni iniziali non avessero soddisfatto le mie esigenze. Mi ha ricordato di quando, 20 anni fa, entrai in un negozio con mio padre e ricevetti assistenza da un venditore esperto… solo che questa volta avveniva su un canale digitale.

Quell’esperienza mi ha fatto pensare a due annunci recenti che segnalano un cambiamento fondamentale nel modo in cui faremo acquisti in futuro: il Checkout istantaneo di ChatGPT, basato sul protocollo Agentic Commerce, e gli occhiali Ray-Ban Display di Meta. Entrambi indicano una radicale trasformazione nel commercio, che si spinge oltre la tradizionale scoperta basata sul browser verso esperienze conversazionali più naturali e intuitive, guidate dall’intelligenza artificiale.

Il cambiamento sta già avvenendo

Secondo i dati del secondo trimestre 2025, Google domina ancora le ricerche digitali con una quota di mercato globale superiore all’80%. Per quanto riguarda le ricerche transazionali, le più preziose per le aziende, Google è stata relativamente protetta dall’impatto di ChatGPT. Finora.

Con l’apertura della piattaforma ChatGPT agli acquisti diretti, stiamo assistendo a un’evoluzione inevitabile. I retailer tendono naturalmente a vendere là dove i loro clienti preferiscono fare acquisti, e sempre più spesso questo significa piattaforme di intelligenza artificiale conversazionale.

Una nuova dimensione: il commercio indossabile

Gli occhiali Ray-Ban Display di Meta aprono una dimensione completamente nuova per il retail, a vantaggio sia dei clienti che del personale di negozio. I consumatori possono interagire con i brand attraverso dispositivi indossabili per accedere istantaneamente a informazioni sui prodotti, verificarne la disponibilità e persino provarli virtualmente, passando in tempo reale dal loro campo visivo a un’interfaccia di acquisto.

Le interazioni vocali rendono questa funzionalità particolarmente utile per lo shopping in movimento, a mani libere. Immaginate le possibilità per i commessi: verificare la disponibilità dei prodotti mentre parlano con un cliente o ricevere notifiche in tempo reale quando un cliente nelle vicinanze è pronto a ritirare il suo ordine online.

L’opportunità inutilizzata: esperienze AI native

Questi sviluppi sollevano un interrogativo importante: cosa ci impedisce di integrare agenti AI nei canali di acquisto esistenti, inclusi i siti di e-commerce?

C’è un’enorme opportunità nell’integrare agenti AI nativi all’interno dei siti di e-commerce. Non solo una finestra di chat che si apre, ma un vero e proprio personal shopper che guida i clienti lungo l’intero percorso, dalla navigazione al pagamento. Le informazioni verrebbero contestualizzate, riassunte e personalizzate con consigli pertinenti, creando un’esperienza interattiva che garantisca che ogni cliente trovi esattamente ciò di cui ha bisogno.

La promessa che conta di più

Tutti questi sviluppi hanno il potenziale per rendere lo shopping più comodo, più personalizzato e forse anche più piacevole. Ma alla fine di ogni interazione c’è sempre una transazione, e una transazione è fondamentalmente una promessa fatta dal commerciante al consumatore.

La qualità di quella promessa prima della vendita influenza direttamente l’acquisto del cliente. L’intelligenza artificiale potrebbe aiutarmi a trovare esattamente l’articolo che desidero, ma rimangono domande cruciali: arriverà in tempo? I costi di consegna sono accettabili? Le opzioni di evasione dell’ordine sono comode? Un’esperienza di scoperta e acquisto incredibilmente fluida, basata sull’intelligenza artificiale, ha poco valore se poi l’evasione dell’ordine nel mondo fisico risulta scomoda.

È altrettanto importante mantenere quella promessa dopo la vendita, perché ne va della soddisfazione del cliente. Il prodotto ha rispettato quanto promesso dal  brand: funziona, è adatto, ha un bell’aspetto, soddisfa le aspettative di qualità? La consegna ha rispettato le promesse?

La base: sistemi che mantengono le promesse

Gli elementi fondamentali del commercio rimangono immutati nel tempo: prezzi, promozioni, disponibilità di inventario, promessa di consegna, programmi fedeltà, elaborazione dei pagamenti. Questi elementi sono oggi più importanti che mai.

La comodità di scoperta e pagamento è solo metà della storia se mancano dati accurati, in tempo reale e intelligenti sulla disponibilità dei prodotti, la posizione delle scorte e le opzioni di consegna. Per mantenere la promessa e rendere queste nuove esperienze davvero preziose, è necessario un moderno sistema OMS centrale.

L’OMS è al centro del futuro del commercio perché governa la disponibilità, le opzioni di consegna e l’intero ciclo di vita di un ordine. È quello che trasforma una piacevole conversazione basata sull’intelligenza artificiale in una transazione sicura di cui i clienti possono fidarsi.

La formula vincente

Queste tecnologie contribuiscono collettivamente a un futuro in cui lo shopping sarà più intuitivo, personalizzato e fluido, sia online che nei negozi fisici. Ma mentre accogliamo queste innovazioni, dobbiamo ricordarci che la tecnologia da sola non basta a fidelizzare i clienti. Mantenere le promesse sì.

I marchi che avranno successo in questa nuova era non saranno solo quelli con l’intelligenza artificiale più sofisticata o le integrazioni indossabili più avanzate. Saranno quelli che sapranno combinare esperienze cliente innovative con una solida e affidabile eccellenza operativa, grazie a sistemi capaci di garantire che ogni promessa fatta venga effettivamente mantenuta.

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