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Moda premium e di lusso: l’omnicanalità risponde davvero alle sfide attuali?

La moda è un settore in costante evoluzione che, come gli altri, deve adattarsi alle crescenti esigenze dei consumatori, che siano online o in negozio, e alle fluttuazioni del mercato. Le aziende devono essere in grado di offrire un’esperienza clienti omnicanale ottimale, al contempo vendendo i loro prodotti in modo redditizio e mantenendo margini di profitto sani. È questa la vera sfida, soprattutto in un contesto in cui i costi di magazzino aumentano, il trasporto crea costi aggiuntivi e l’inflazione cambia le abitudini di consumo.

La sfida dell’offerta e dell’omnicanalità

Nel contesto attuale in cui i fallimenti e le chiusure si moltiplicano, l’adattamento è sinonimo di sopravvivenza. Il passaggio all’omnicanalità attraverso la messa in opera di un Order Management System (OMS) si impone come una delle chiavi per garantire la continuità delle attività commerciali, permettendo all’offerta di incontrare la domanda e ai clienti di accedere a qualsiasi prodotto, che sia disponibile nel magazzino web o in negozio.

L’OMS rompe i silos tra il magazzino online e i magazzini fisici per ottimizzare il flusso. Questo approccio è particolarmente importante in un contesto in cui i costi di magazzino aumentano mentre è impossibile alzare troppo i prezzi o allinearli completamente all’aumento dei costi delle materie prime. Inoltre, bisogna anche considerare la tipologia dell’offerta proposta ai clienti: ad esempio, i prodotti premium non hanno la stessa elasticità di prezzo dei prodotti di fascia media. Per preservare il risultato e il margine, l’unica soluzione è vendere il più rapidamente possibile!

Esperienza cliente, internazionalizzazione e omnicanalità

I brand premium-lusso sono generalmente molto maturi sul digitale e mostrano un alto livello di esigenza per i servizi offerti alla clientela. La cultura del lusso spinge le aziende del settore a mettere l’esperienza del cliente al centro di tutti i processi aziendali. In questo senso, il magazzino online di solito ha un assortimento limitato, con la maggior parte degli articoli spediti in negozio. L’OMS crea qui una vera e propria osmosi tra i canali online e offline. A differenza di un’epoca passata in cui il commercio online era visto come un nemico, oggi è essenziale sviluppare una vera complementarietà per soddisfare le esigenze dei consumatori e offrire un’esperienza clienti best-in-class, migliorando allo stesso tempo la redditività complessiva delle aziende. Soprattutto ora che l’apertura di negozi fisici a volte si impone come soluzione redditizia per le imprese che desiderano diffondere ampiamente la loro offerta. Questo a causa di un’esplosione dei costi di acquisizione online che spinge a rivedere le strategie per canale, puntando maggiormente sul retail e assicurandosi nel contempo di condividere gli stock per garantire un buon flusso di vendite.

Per le aziende presenti a livello internazionale, l’omnicanalità consente di affidarsi sia al magazzino che ai negozi locali per esporre il massimo delle referenze disponibili sul sito di e-commerce. I risultati di questa strategia omnicanale sono immediati: le aziende limitano la frustrazione legata all’indisponibilità e si basano sulla vicinanza dei negozi locali per offrire modalità di consegna di alto livello (ad esempio la consegna ”white gloves”) visualizzate in modo proattivo sul sito. La Promessa di Consegna OneStock va in questa direzione, mostrando sin dalla pagina del prodotto informazioni sulla disponibilità degli articoli desiderati, sui tempi e sui modi di consegna disponibili.

A quali sfide risponderà in futuro l’omnicanalità?

In un futuro sempre più omnicanale, dove i touchpoint digitali continueranno a moltiplicarsi, le vendite online proseguiranno la loro crescita esponenziale e la gestione dei resi, che è già un vero rompicapo, richiederà ancora più attenzione. Infatti, la fast fashion e l’ultra fast fashion rendono comune ordinare più taglie per lo stesso articolo (fino a tre taglie: quella iniziale, una in più e una in meno). In una tale configurazione, lo stesso cliente può arrivare ad acquistare tre prodotti per poi tenerne solo uno. Tuttavia, i resi sono un punto molto sensibile e fanno parte integrante dell’esperienza del cliente, arrivando addirittura a condizionare un acquisto. Spesso i clienti consultano la politica dei resi di un venditore prima di confermare un carrello.

Senza dubbio, il tema continuerà a essere discusso, mentre l’impatto finanziario (un reso costa tre volte più di una spedizione) e gli impegni legati alla Responsabilità Sociale d’Impresa spingono i marchi a cessare i resi gratuiti o a incoraggiare il reso in negozio. Un OMS agile con un’offerta di “Reverse Logistics” permetterà ai rivenditori di semplificare le azioni legate a questo tema.

Infine, per adattarsi ai cambiamenti in arrivo, i marchi avranno bisogno di comprendere meglio la propria attività commerciale, i propri clienti e i loro ordini. Grazie alla sua attività, un OMS racchiude informazioni sulle ordinazioni che dicono molto sulle tendenze di consumo, sull’efficacia dei diversi canali e su come vengono create le ordinazioni. Questi dati si rivelano preziosi se sappiamo come elaborarli e trarne indicatori pertinenti. Per capitalizzare su tutte queste informazioni, OneStock ha lanciato la sua Suite BI (Business Intelligence) per consentire ai commercianti di identificare gli assi di performance e di misurare l’efficacia dell’omnicanalità attraverso KPI come il contributo dei negozi nell’attività digitale, il tasso di cancellazione, il tasso di resi e molti altri!

OneStock ha una vasta esperienza nell’accompagnamento dei marchi di moda. Per parlare con uno dei nostri esperti, contattaci.

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